La tensione tra la UE e la Russia sale nuovamente in merito alla "guerra dei prosciutti", poiché non è stata raggiunta ancora nessuna intesa bilaterale per rimuovere il bando delle esportazioni europee di carne di maiale imposto precedentemente da Mosca a fine Gennaio 2014.
E' proprio a fine Gennaio, successivamente all’identificazione di quattro cinghiali di origine Bielorussa affetti da febbre suina africana tra la Lituania e la Polonia, che Mosca ha deciso unilateralmente di bloccare le importazioni di carni suine da tutta l’UE.
La commissione UE si era già rivolta a Ginevra ad Aprile 2014, al fine di risolvere la problematica per tramite di discussioni bilaterali, ma senza alcun risultato.
Quindi, ha deciso di chiedere al WTO l’intervento di un panel per risolvere questa disputa il cui impatto economico pesa circa 580 milioni di euro sulle esportazioni europee verso la Russia su un montefatturato di 1,4 miliardi di Euro annui per 750 mila tonnellate (pari circa al 20% dei consumi russi, di cui il 3,3% circa di prodotti provenienti dall'Italia).